Carlo IV come legislatore

Autor: JUDr. Ján Šikuta, Ph.D., vloženo: 27.2.2017

Gentili Signore e Signori,

In occasione della festa del patrono nazionale San Venceslao lí 28 Settembre 1355 Carlo IV ha convocato la dieta. Nel programma della dieta reale era anche la pubblicazione il primo codice reale solitamente chiamato Maiestas Carolina, anche se secondo alcuni esperti dovrebbe essere chiamato Codex Carolinus. Carlo stava preparando quest´opera giuridica con gli esperti di primo piano da alcuni anni ma ha deciso di presentarlo alla nobiltá boema solo in quell´anno nel quale era, essendo appena stato incoronato all´imperatore romano,sull´apice del proprio potere. Pensava che con lo splendore della corona imperiale avrá davanti alla signoria boema moltá piú autoritá, ma non era cosí.

 

Il Codice di Carlo aveva in totale 127 articoli con lo scopo di assicurare nel regno l´ordine in modo da evitare il caos che regnava nel paese sotto il governo di suo padre Giovanni. Trattava argomenti importanti come il diritto di successione al trono, i diritti di alti cancellieri reali, ma anche le cause e le forme di loro eventuali punizioni assieme con il diritto ereditario e matrimoniale. Per la prima volta nella storia vi sono apparse clausole riguardanti la protezione della natura che vietavano gli abbattimenti abusivi delle foreste. Vi sono state addirittura delle clausole per limitare i giochi d´azzardo quando i dadi erano permessi solo giocando con il contante oppure con un piccolo debito. Infatti alcuni nobili sono diventati cosí dipendenti da poter portare con il gioco a dadi in rovina tutta la loro proprietá. Il Codice di Carlo trattava anche le punizioni per  banditi, piromani, assasini e ribelli, ma nello stesso tempo vietava alla nobiltá boema il trattamento dispotico e crudele dei sudditi. Per esempio vietava di tagliare i nasi, scavare gli occhi oppure tagliare le braccia.

Tuttavia con questo proposito il Maiestas Carolina ha sbattuto contro il muro. La signoria boema non é riuscita a rassegnarsi con il fatto che il sovrano potrebbe negare a loro qualcosa dei loro diritti, quindi non c´era la loro volontá di cedere una parte dei loro diritti a favore del sovrano. Come sottolinea lo storico  Tomáš Straka „ai Signori Boemi dava fastidio soprattuto il fatto che la legge dovrebbe esssere in forma scritta e ben definita“. Dalla posizione non invidiabile nella quale si é trovato Carlo IV con questo atto coraggioso é fuoriuscito molto abilmente. Il 6 ottobre 1355 ha fatto redare dodici copie dello stesso testo nelle quali ha dichiarato che il codice ha preso sfortunatamente fuoco e quindi non obbliga nessuno dei principi e signori. Si trattava di un´ovvia mistificazione che doveva coprire il retrofront dell´imperatore. I nobili peró sembravano contenti.

Quello che l´imperatore non é riuscito a fare in casa boema si ha compensato nel Sacro Impero Romano. Con sua moglie Anna di Schweidnitz é partito dal Castello di Karlštějn per Norimberga dove in sua presenza é stata aperta il 25 Novembre 1355 la dieta dell´impero. Carlo l´ha presieduta come l´imperatore romano. All´inizio del 1356 Carlo ha approvato alla dieta il codice imperiale chiamato secondo il sigillo imperiale d´oro la Bolla d´oro di Carlo IV.

La Bolla d´oro é la denominazione non originaria per il codice emesso da Carlo IV nel 1356 che regolava l´ordinamento costituzionale di base del Sacro Impero Romano e che di base era rimasto valido fino alla sua estinzione, quindi per quasi 450 anni. Di „ Bolle d´oro“ ovvero di opere scritte e sigillate con un sigillo  metallico ( bolla) in oro Carlo IV ne ha emesse ante, questo codice peró ha avuto tale importanza che attorno all´anno 1400 il termine generale „ la bolla d´oro“  ha iniziato ad identificarsi proprio con questo documento dato il suo nome comprensibile a tutti. Nell´ambito boemo nonostante l´ampia conoscenza della Bolla d´oro siciliana venne chiamata „La Bolla d´oro di Carlo IV.“

In totale si sono conservati sette esemplari  che sono stati redatti per i cinque dei sette principi elettori (arcivescovo di Magonza, di Colonia, di Treviri, il re di Boemia e il conte palatino di Renania) e delle cittá di Norimberga e Francoforte sul Meno ( le cittá stesse hanno finanziato la redazione dei propri esemplari perché la Bolla d´oro confermava e rafforzava la loro importanza), mentre i rimanenti due principi elettori ( il duca di Sassonia e il marchese di Brandeburgo) non hanno voluto la loro copia, probabilmente per motivi finanziari. L´esemplare boemo é passato  nella storia nelle mani degli Asburghi e attualmente é depositato nel Museo di Vienna.

L´importanza della Bolla d´oro consiste sopratutto nel fatto che essa codifica le regole della elezione del sovrano del Sacro Impero Romano. Nel passato si sono verificare ripetutamente delle situazioni poco chiare sulla validitá dell´elezione  ( se unanime o per maggioranza, se per maggioranza di tutti i presenti o per maggioranza dei principi elettori) e sul fatto chi in realtá dispone del voto ( soltanto nel 13 secolo si é stabilito il numero dei principi elettori a 7, peró poi all´improvviso il titolo che disponeva del voto elettore reclamavano piú persone). Nel caso estremo il pretendenti volevano imporre la cosí detta elezione doppia che ha causato nel regno solo confusione e ulteriori battaglie per il trono ( prima della pubblicazione della Bolla d´oro l´ultima elezione doppia si é svolta nel 1314). L´eliminazione duratura  della possibilitá di una tale scissione come motivo della pubblicazione del codice é espressamente descritta nella sua ampia prefazione. „ Ogni regno, se scisso, cade in rovina....“

Carlo IV ha pubblicato questo documento di importanza costituzionale subito dopo il suo incoronamento imperiale. Anche con la nuova autoritá peró non si tratta di una semplice imposizione da parte sua, al contrario la Bolla d´oro é risultato di un compromesso e una paziente trattativa con i principi elettori, prima alla dieta a Norimberga (Dicembre 1355/Gennaio 1356), poi alla dieta a Metz ( Novembre/Dicembre 1356).  In ambedue le diete Carlo pubblicava man mano gli articoli concordati, la redazione della Bolla d´oro era quindi lunga e difficile. Questo ha segnato anche il testo stesso che non é del tutto consistente e stilisticamente perfetto – i concetti preparati negli uffici di Carlo venivano modificati durante le trattative, le formulazioni venivano omesse  oppure integrate in base ai risultati delle trattative, la versione di Norimberga e delle cittá hanno una forma diversa dalle altre e anche l´ordine dei singoli capitoli ( in totale sono 31) non é proprio logico. Probabilmente é stata la stanchezza dell´Imperatore derivante dalle lunghe trattattive intercalate con maestosi eventi mondani  all´origine della disposizione che durante lo svolgimento della dieta sono vietati grandi ricevimenti.

Carlo no ha dimencato di diffendere gli interessi del Regno di Boemia di cui privileggi assieme con la posizione del Re di Boemia tra i principi elettori dovevano essere confermati per sempre proprio nella Bolla d´oro. Nel capitolo VIII viene cosí alla Corona Boema garantita l´indipendenza giudiziaria – nessuna persona non poteva appellarsi a nessun´altra autoritá suprema che al tribunale del re di Boemia. Durante le trattative anche gli altri principi elettori hanno ottenuto la stessa clausola, quindi il capitolo XI garantrisce lo stesso anche ai principi elettori sia ecclesiastici che quelli secolari; anche questo ci fa capire nelle quali difficoltá é nato il testo del codice.

Il testo della Bolla d´oro regola in primis lo svolgimento dell´elezione del sovrano e la posizione giuridica dei principi elettori, molto dettagliatamente vi sono descritte le questioni cerimoniali – cosí importanti per il Medievo. Francoforte viene confermata come sede dell´elezione. La Boemia come il  luogo della coronazione reale, Roma rimane il luogo della coronazione imperiale e Norimberga il luogo della prima dieta del nuovo sovrano. Si percepisce il desiderio di impedire la scissione nelle disposizioni relative alla successione dei principi elettori secolari in modo che vari rami della stessa famiglia non potessero reclamare il voto, inoltre sulla inseparabilitá del voto dal territorio di appartenenza in modo che p. es. il re di Boemia destituito e esiliato non poteva comunque disporre del voto del principe elettore come nel caso di Enrico di Carinza nel 1314. Alcune disposizioni trattano in modo generale l´osservanza della pace nell´impero come p. es i capitoli che regolano le confische dei feudi agli indegni o il divieto di circoli cospiratori.

Il Leitmotiv della Bolla d´oro é un sostanziale rafforzamento della funzione dei principi elettori come „colonne portanti dell´impero“, essi vengono chiaramente distinti dai rimanenti principi imperiali,  cresce molto la loro importanza. Nel capitolo XII é scritto che i principi elettori si dovrebbero incontrare minimo una volta all´anno e discuttere sulla „ salute dell´impero e del mondo“  - i sette principi vengono cosí promossi in una specie di commissione di governo permanente che doveva  asieme con il sovrano dirigere il destino dell´Impero. Per questo motivo ( capitolo XXXI) i principi elettori dovevano assicurare ai propri successori l´insegnamento della lingua italiana e di una slava ( ceca). Queste disposizioni sono rimaste peró solo sulla carta, ma rimane il fatto che i principi elettori hanno avuto uno status sociale piú alto e ben definito e i contorni della loro particolare posizione giuridica e lo svolgimento dell´atto di elezione sono rimasti invariati fino alle guerre napoleoniche. Il codice valido per secoli é la prova migliore dell´abilitá legislativa di Carlo. Con la solenne pubblicazione della Bolla d´oro la dieta si é conclusa il 10 Gennaio 1356. Va all´onore di Carlo che il suo codice imperiale ha mantenuto la sua validitá fino al 1806 quando é cessata l´esistenza del Sacro Impero Romano.

 

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